Uno studio italiano condotto e guidato dal Prof. Sandro Giannini dell’Università di Padova e pubblicato sulla rivista “Nutrients” ha evidenziato scientificamente l’effettivo ruolo positivo della vitamina D sui malati di Covid-19.
LO STUDIO E LE RICERCHE SCIENTIFICHE
“La nostra è stata una ricerca retrospettiva condotta su 91 pazienti affetti da Covid-19, ospedalizzati durante la prima ondata pandemica nella Area Covid-19 della Clinica Medica 3 dell’Azienda Ospedale-Università di Padova – ha spiegato il professor Sandro Giannini del Dipartimento dell’Università di Padova e primo firmatario dello studio.
I Pazienti inclusi nella nostra indagine, di età media 74 anni, erano trattati con le associazioni terapeutiche allora adoperate in questo contesto e, in 36 soggetti su 91 (36,6%),con una dose elevata di vitamina D per 2 giorni consecutivi.
In particolare nei soggetti che avevano assunto il colecalciferolo, il rischio di andare incontro a decesso o trasferimento in terapia intensiva sra ridotto di circa l’80% rispetto ai soggetti che non l’avevano assunto.”
In base a questo studio viene confermato che la vitamina D diminuisce il numero dei decessi per Coronavirus e i trasferimenti in terapia intensiva per chi è colpito dal virus.
Sono molti gli studi internazionali che sottolineano il ruolo immunomodulatore della vitamina D, che parrebbe svolgere una funzione protettiva verso agenti infettivi, questo perché l’ipovitaminosi D (cioè la carenza della vitamina stessa nel nostro organismo) comporta una maggiore esposizione alla malattia ed alle sue manifestazioni cliniche più aggressive.
Poco era, invece, noto sugli effetti dell’assunzione di colecalciferolo (vitamina D-nativa) in pazienti già affetti da Covid-19.
In conclusione “La terapia con colecalciferolo assunta prima del contagio può favorire un decorso meno critico“.
“Maggiore è il numero delle patologie pregresse più evidente il beneficio della vitamina D”.
L’analisi statistica rivelata dallo studio inoltre ha evidenziato che il “peso” delle comorbidità, cioè dalla storia di malattie cardiovascolari, insufficienza renale cronica, diabete mellito o per esempio malattie endocrine, modificava in modo ampiamente significativo l’effetto protettivo della 𝘃𝗶𝘁𝗮𝗺𝗶𝗻𝗮 𝗗 sull’obiettivo dello studio, in modo tale che maggiore è il numero delle malattie addizionate ad un potenziale contagio, più evidente è il beneficio indotto dalla vitamina D.
Riassumendo, poche regole facili da seguire
La vitamina D va assunta ogni giorno (dose = 1000 UI) o ogni 2 giorni
(dose = 2000 UI), non in forma di megadosi ogni 1-2 mesi o addirittura 1-2 volte l’anno.
In questo modo si evita l’ eccesso di vitamina D.
Va assunta subito dopo il pasto principale.
Non serve abbinare la vitamina D3 alla vitamina K2 né ad altri integratori.
D2 o D3 fa lo stesso, purché la D3 sia di origine vegetale.
Integratori vegan di vitamina D
In assenza di adeguata esposizione al sole, la vitamina D va introdotta nella dieta tramite alimenti vegetali fortificati (p.e. latte di soia) o integratori (questa raccomandazione è valida per la popolazione generale, non solo per i vegetariani, non dipendendo la vitamina D dalla dieta).
Per bambini piccoli (meno di un anno)
Per i bambini con meno di un anno il dosaggio giornaliero di mantenimento raccomandato è di 400 UI.
Si possono usare integratori liquidi, spray o in compresse (da frantumare).
Per adulti e bambini oltre l’anno di vita
Da un anno in su si possono anche usare gli integratori in compresse adatti per gli adulti, spezzando, ed eventualmente frantumando, le compresse. Il dosaggio giornaliero di mantenimento consigliato per i bambini è di 600 UI, per gli adulti 1000 UI.
In casi in cui fosse necessaria una supplementazione di vitamina D, vi consigliamo di seguito alcuni prodotti