Antidolorifici, antinfiammatori, antibiotici, antibatterici sono tutti farmaci di uso abbastanza comune. Ma in cosa si differenziano?
Di seguito, senza addentrarci troppo nelle complesse scienze biochimiche e farmacologiche, cercheremo di capire quali sono le diversità che intercorrono tra due delle sopra elencate categorie di medicinali e, precisamente, tra antibiotici e antibatterici.L’antibiotico.
Come agisce e cosa cura.
I farmaci antibiotici agiscono inibendo la biosintesi macromolecolare. In sostanza, essi “attaccano” microrganismi vivi, scongiurandone la sopravvivenza ed evitandone la proliferazione. La loro derivazione avviene da altri organismi, come le muffe: Alexander Fleming e Mary Hunt, rispettivamente, scoprirono e perfezionarono la penicillina proprio studiando l’azione di alcune muffe sui composti organici.
Essendo preposti a sconfiggere i batteri, inibendone la sintesi proteica, gli antibiotici vengono utilizzati per curare particolari tipi di infezioni, e si differenziano tra quelli a “largo spettro”, capaci di contrastare tutti i tipi di batteri, e quelli a “spettro ristretto”, che sono “tarati” per sconfiggere solo determinati tipi di ceppi batterici.
Se ne deduce che tutti gli antibiotici svolgono una funzione antibatterica “radicale”, in quanto riescono a distruggere i batteri e il relativo focolaio di origine.

L’antibatterico.
Come agisce e cosa cura.
Gli antibatterici vengono prodotti con gli antibiotici e mediante altri processi di sintesi. Anche questi farmaci agiscono per sconfiggere la proliferazione dei batteri, ma non intervengono sul loro metabolismo cellulare. In alcuni tipi di ceppi virali, detta radicalizzazione non si rivela necessaria, pertanto vengono somministrati dei medicinali, diversi dagli antibiotici, in grado di uccidere i batteri (battericidi) e di inibirne la crescita (batteriostatici). Fanno parte di quest’ultima categoria di composti anche i “sulfamidici”, ossia gli “antenati” degli antibiotici. In linea generale, si può rilevare che l’uso di antibatterici comporta una minore probabilità di insorgenza di effetti indesiderati gravi e, per talune tipologie di infezioni, si rivela non solo efficace ma, a volte, preferibile alla terapia antibiotica.

Se, come visto in precedenza, è vero che tutti gli antibiotici sono antibatterici, non è possibile affermare il contrario, proprio per la diversa tipologia di intervento delle due categorie di farmaci avverso la sopravvivenza e la proliferazione delle infezioni.